Apertura nuove sedi Su18
Cosa: una manifestazione pubblica del sapere scientifico della scuola
Su18 è la proposta di una manifestazione di alcuni giorni che porta in un luogo pubblico, extrascolastico, l'esposizione di attività scientifiche realizzate in classe dagli studenti.
In praticaOrganizzare uno spazio capace di accogliere almeno 20 tavoli con relative sedie e la possibilità di affiggere cartelloni. Ciascun tavolo viene affidato a una classe per la sua attività (per molti servono anche: acqua, elettricità, internet). Prevedere luoghi per giochi, conferenze, proiezioni di video, spettacoli. Tenerlo aperto al pubblico per 2 o 3 giorni garantendo una significativa presenza degli espositori. |
Il focus principale è sulle scienze sperimentali, ma sono ben accette le applicazioni tecnologiche, mediche così come attività matematiche o di storia e filosofia della scienza.
È incentivata la partecipazione di attività che coinvolgono discipline diverse, anche non scientifiche.
Le attività che tipicamente trovano spazio a Su18 sono: exhibit, giochi, simposi, fotografie, video, giornalismo, webradio, sfide, teatro, mostre.
La manifestazione si apre in tre direzioni: invita gli insegnanti a fare dei propri studenti gli espositori di Su18; invita gli insegnanti non espositori a portare i propri studenti in visita a Su18; accoglie ogni cittadino come visitatore.
Espositori possono essere gli studenti di ogni livello: dai bambini della scuola dell'infanzia ai ragazzi della scuola secondaria di secondo grado. Lo stesso dicasi degli studenti visitatori.
L'auspicio è al massimo coinvolgimento: degli studenti espositori che devono contribuire il più possibile all'ideazione, alla progettazione e alla realizzazione dell'attività, ma soprattutto che devono essere i protagonisti della comunicazione al pubblico (momento nel quale l'insegnante sta dietro le quinte); e dei visitatori che non devono essere passivi ma che devono essere messi nelle condizioni di fare, toccare, sperimentare, partecipare.
Perché: un'esperienza didattica che fa emergere nuove competenze
Dal punto di vista dell'insegnante che partecipa con i propri studenti-espositori, Su18 è l'occasione di valorizzare un percorso didattico che l'insegnante avrebbe comunque fatto nell'ambito del proprio curriculo, con in più un'attenzione e una rilettura con gli occhi della comunicazione.
In praticaFavorire la più ampia partecipazione possibile di realtà scolastiche del territorio, sia come espositori sia come visitatori. Favorire la partecipazione anche di realtà non scolastiche presenti sul territorio (ricercatori universitari, musei scientifici, giornalisti, associazioni...) per un confronto vivace e per una comunicazione più piena da parte degli studenti. Costruire relazioni che poi possano essere patrimonio delle scuole partecipanti |
L'insegnante scoprirà che nel cimentarsi con la comunicazione e col rapporto con un pubblico "vero", gli studenti mostreranno nuove competenze e nuove abilità: Su18 è l'occasione per tutti di far emergere nuove abilità e competenze. Di frequente, però, l'insegnante porta a casa una nuova consapevolezza di alcuni degli allievi "meno bravi" che acquisiscono un ruolo che precedentemente non avevano nelle materie scientifiche.
Per gli organizzatori, per gli insegnanti che partecipano con i propri studenti-espositori e per quelli presenti con i propri studenti-visitatori, Su18 è il luogo dove si salda una comunità informale di insegnanti (e studenti), dove ci si confronta attraverso i fatti e non solo (ma anche) con la formazione e con la riflessione. È il crogiolo di collaborazioni nuove che nascono tutti gli anni ed è un momento nel quale apprezzare attivamente le nuove pratiche di altri colleghi.
Per gli studenti è l'occasione di comunicare trasversalmente dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, con serietà ma anche con allegria. È un momento di importante valorizzazione del lavoro fatto a scuola.
Per le famiglie, per gli enti locali (che in molte realtà sostengono Su18), per le associazioni e per le realtà del territorio è una vetrina dove apprezzare la scuola e restituirle, almeno in parte, la considerazione che si merita.
Chi: un gruppo trasversale di insegnanti (e non solo) per la scuola
Ci sono due modelli sperimentati per fare Su18 in una realtà locale.
In pratica1. Fondare una piccola rete di scuole, ognuno con un proprio ruolo, capace di organizzare e gestire la manifestazione. 2. Fondare un'associazione culturale promossa da insegnanti che vogliono proporre e gestire Su18 (e altre iniziative culturali). |
Storicamente, nella seconda metà degli anni Novanta, Su18 nasce con delle reti di scuole. Ogni sede territoriale è una rete di scuole e la scuola capofila amministra e gestisce la manifestazione demandando compiti specifici ad altri istituti (la webradio a un istituto tecnico, la grafica a un istituto artistico, le guide e l'accoglienza a un istituto turistico ecc. ecc.) della rete.
Negli anni questo modello ha perso la sua spinta propulsiva perché sono cambiate le condizioni nelle scuole ed è difficilmente pensabile rivolgersi loro per gli aspetti di amministrazione e gestione.
Le ultime sedi aperte (Gorizia 2010, Pescara 2011) hanno scelto la forma dell'associazione culturale fondata e gestita da un gruppo ristretto di insegnanti (5-10) con l'aggiunta di qualche altra figura professionale vicina alla scuola. Nel 2013 anche la sede storica di Milano ha scelto la forma dell'associazione culturale. È un modello più attuale, che garantisce flessibilità e possibilità di interagire agilmente con i soggetti istituzionali, sociali e produttivi del territorio (il che è un vantaggio nella raccolta di sponsorizzazioni medio piccole).
Rispetto alla rete di scuole, l'associazione culturale ha anche il vantaggio di essere "terza" rispetto a tutte le scuole del territorio, senza la necessità di averne una "prima inter pares" che non è sempre ben accetta.
Il gruppo promotore (sia esso rete di scuole o associazione) chiede all'associazione nazionale Scienza under 18 di costituirsi in sede locale e di poter usare nome e logo di Su18.
Quando: in primavera a conclusione di un percorso didattico
Le manifestazioni avvengono in genere nel corso del mese di maggio, con una certa prevalenza per la prima metà.
In praticaPer molte sedi, il calendario più gestibile è: giovedì mattina, venerdì mattina e pomeriggio, sabato mattina |
Si articolano su due o tre giorni, quasi sempre consecutivi; ci sono sedi che fanno due giorni lontani tra loro.
L'esperienza ha mostrato che i giorni di giovedì, venerdì e sabato sono un buon momento per la manifestazione: sono giorni nei quali è più facile avere visitatori esterni al mondo della scuola, particolarmente il venerdì pomeriggio e il sabato mattina.
La manifestazione si svolge di mattina e, in qualche sede, anche il pomeriggio. Ci sono sedi che organizzano eventi serali.
Nel definire, con anticipo, il calendario, il suggerimento è di prestare attenzione agli impegni tipici della didattica in quel periodo: prove Invalsi, documento del 15 maggio ecc.
Dove: in un luogo riconosciuto e frequentato della città
La manifestazione ha una valenza territoriale, in molte realtà locali, il territorio è la provincia. Il capoluogo, o comunque una cittadina significativa, è la scelta naturale.
In praticaTrovare un luogo, meglio se attrezzato, che offra 400-600 metri quadrati all'interno e la possibilità di usarne altrettanti all'esterno. Naturalmente, situazioni più limitate sono possibili ma richiedono qualche limitazione in più alla partecipazione delle scuole. |
Per avere una sede, l'interlocutore tipico è l'amministrazione comunale. Ma ci sono manifestazioni che avvengono nei musei, nelle università, in spazi privati.
Se la sede ha già una propria attività espositiva è più facile che siano disponibili i servizi e gli spazi necessari.
Se possibile, è bene avere una sede che sviluppi parte dell'esposizione all'interno e parte all'esterno: questo permette di tenere fuori le attività rumorose o che implicano movimento e di tenere dentro le attività che hanno apparecchiature che richiedono un minimo di protezione. Soprattutto, però, facilita il coinvolgimento dei cittadini che da passanti si trasformano in visitatori.
Nello scegliere la sede, fare attenzione a che questa sia ben collegata dai mezzi di trasporto: le scuole hanno sempre più difficoltà a organizzare trasporti propri e potersi avvalere di quelli pubblici è essenziale.
Come: una rete di collaborazioni tra attori diversi
Su18 richiede competenze e risorse abbastanza variegate.
In praticaSe volete aprire una sede su18, o solo parlarne, contattateci. Andate sul sito: e contattate la sede Su18 più vicina a voi. Oppure scrivete direttamente a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. L'associazione nazionale offre ai gruppi promotori che si costituiscono la consulenza tanto sugli aspetti didattici e relativi alla comunicazione, quanto sugli aspetti organizzativi e relativi alla gestione. |
Il nucleo centrale – anche in senso qualitativo – è dato dalla capacità di lavorare con la scuola e con i singoli insegnanti per guidarli durante i mesi invernali e primaverili a partecipare con attività comunicate il meglio possibile.
Non meno importante è l'impegno per reperire e gestire la sede, il che richiede la capacità di instaurare rapporti istituzionali. In questo la forma associazione aiuta e rende i rapporti più fluidi. Delicato è anche coordinare la presenza delle attività in sede nei giorni della manifestazione.
È bene costruire nel tempo una rete di soggetti in grado di fornire servizi (dall'elettricista al service per gli spettacoli).
Alcune sedi si sono attrezzate con una o più persone che dialogano con imprese e commercianti per avere sponsorizzazioni.
Fabio Mosca
Coordinatore Scientifico dell'associazione Scienza under 18
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https://www.scienzaunder18.net/