Marcello Sala - conversazioni in classe: registrazioni e
commenti
Classe 3a C 2002-2003 – S. E. S. Giovanni XXIII,
Cusano Milanino (MI) -
insegnante Ilaria Oltolini
Ilaria
è l’insegnante, Marcello lo “scienziato” che i bambini hanno già conosciuto.
Marcello
e i bambini sono in circolo seduti a terra. Ilaria in piedi dietro al circolo
riprende con la telecamera.
È stato stabilito che un “bastone
della scienza” (un grosso pennarello dorato) verrà passato di mano in mano
lungo il circolo e che soltanto chi l’ha in mano potrà parlare.
Marcello
ha preannunciato un “esperimento scientifico”, ovvero che, utilizzando degli
oggetti, succederà qualcosa cui si dovrà trovare una spiegazione.
1. Marcello
[prende in mano un tubo di gomma trasparente (lunghezza circa 70 cm, diametro
circa 2 cm); infila un’estremità del tubo nell’imboccatura di un palloncino di
gomma giallo. Attorno al tubo, vicino all’estremità, c’è un elastico (un altro
si trova all’altra estremità): dovrebbe servire per trattenere il collo del
palloncino al tubo ma Marcello non lo utilizza.] - Se io lo piego così [piega
strettamente il tubo a metà] il tubo si chiude e l’aria non passa più. [lascia
la presa, poi, soffiando nell’estremità libera del tubo, gonfia il palloncino
all’altra estremità; dopo il primo soffio stacca la bocca e il palloncino si
sgonfia; allora piega il tubo e d’ora in poi, tra un soffio e l’altro,
stringerà la piegatura per non far uscire l’aria. Si ferma quando il palloncino
giallo ha un diametro di circa 30 cm] Vedete lo tengo chiuso e l’aria non
scappa. Adesso prendo un altro palloncino [mostra un palloncino nuovo] e lo
attaccherò da quest’altra parte. Questo però lo gonfio direttamente con la
bocca. Questo [il tubo] rimane sempre chiuso. [passa il tubo piegato a Sara Z.
che gli sta accanto] Tieni stretto! [gonfia il palloncino fino a un diametro di
circa 15 cm]. La cosa importante che dovete guardare è… tieni sempre chiuso!
[con difficoltà tenta di infilare l’estremità libera del tubo nell’imboccatura
del palloncino senza farne sfuggire l’aria] Ne provo un altro perché s’è rotto.
[ne gonfia un altro che però scoppia; risate; ne gonfia un terzo rosso] tieni
sempre chiuso! [riesce a infilare il tubo nell’imboccatura, ma non utilizza
l’elastico per fermarla] Guardate bene come sodo questi due palloncini: sono
uguali?
2. Voci
– Nooo.
3. Marcello
– Che differenze ci sono tra questi due palloncini? Per adesso non stiamo
ancora usando il “bastone della scienza”, quindi rispondete pure liberamente.
4. Micol
– E perché uno è grande, uno è piccolo.
5. ? -
Uno è giallo e uno è rosso.
[Non ci sono esclusioni pregiudiziali
nelle risposte alla domanda. I bambini pongono l’attenzione su un elemento come
il colore che al giudizio (anzi al pre-giudizio) dell’adulto appare estraneo al
fenomeno; è una dimostrazione di “saggezza metodologica” e non di “ingenuità”;
non dimentichiamo che i bambini sono nella situazione di chi ricerca e non di
chi già sa: escludere un elemento dal campo di ricerca prima di verificare se è
pertinente o no sarebbe un errore. Nello specifico, per il colore, lo si vedrà più
avanti.]
[… giro di previsioni…]
6.
Marcello
- Allora abbiamo diverse opinioni: qualcuno dice che l’aria passa da quello
giallo in quello rosso e quello rosso diventa più grande e quello giallo
diventa più piccolo; c’è qualcuno, e sono la maggioranza, che dice che
diventeranno uguali; qualcuno dice che si sgonfiano tutti e due. Adesso
guardiamo che cosa succede davvero e poi mi darete una spiegazione. Attenzione!
[prende il tubo dalle mani di Sara Z. tenendo stretta la piegatura, poi
lentamente stende il tubo in modo che la piegatura si sciolga: il palloncino
rosso si sgonfia fino alle dimensioni di un pugno, mentre quello giallo si gonfia
ulteriormente]
8.
?
- Quello si sgonfia e quello si gonfia.
9.
Marcello - È successa una cosa…
[Identifica in quello rosso l’origine dell’azione.]
11. Marcello – Schh,
fermi tutti! Adesso viene il bello: finora abbiamo fatto solo una previsione,
adesso abbiamo visto cosa è successo d’avvero; il compito è di dare una spiegazione
scientifica di quello
che è successo, che è, come vedete, che quello giallo è diventato più grande di
prima e quello rosso… vi ricordate: quello rosso era quello più piccolo…
12.
Voci – sì
13. Marcello - … è diventato ancora più piccolo [mostra a tutti] e quello
giallo è diventato ancora più grande. [passa il “bastone della scienza” a Deborah] Potete intervenire
o passare…. Perché è successo così?
14.
Deborah – è
successo così perché quello giallo era più... cioè più stretto perché era più
gonfio e allora non è riuscito a mandare tutta l’aria nell’altro palloncino,
invece quello rosso c’è riuscito perché ce n’aveva di meno.
[La relazione è
capovolta rispetto a ciò che ci si potrebbe attendere presupponendo la
pertinenza della pressione (qui meno aria corrisponde a più spinta), ma è
coerente con ciò che si osserva.]
15.
Marcello
- Aspetta! Tu dimmi se ho capito bene: quello rosso è riuscito a mandare l’aria
in quello giallo perché ne aveva di meno.
[Non raccoglie un
elemento “strano”, ovvero l’uso del termine “stretto”, che poteva essere una
chiave per comprendere il discorso di D: ad esempio se “stretto” significasse
“teso”…]
16.
Giulia - è
successo che il palloncino rosso… era troppo piccolo e allora non ce l’ha
fatta.
17. Marcello - Non ce l’ha fatta a… che
cosa?
18.
Giulia – A mandare tutta l’aria e… allora il palloncino
giallo s’è gonfiato di più.
[Riprende i termini
del discorso di Deborah ma ne capovolge il senso. Potrebbe essere un intervento
con valenza prevalentemente relazionale.]
19. Marcello - Fermiamoci un attimo.
Provate a dire che cosa è successo. Andiamo avanti con il giro… Se dovessi
raccontare a qualcuno… adesso vai a casa e dici “oggi abbiamo fatto un
esperimento…” : che cosa è successo?
20.
Mattia – … [breve interruzione della registrazione] va dentro e s’è fermata al… nel
mezzo del tubo e il palloncino giallo è rimasto così.
21.
Federico – Il rosso si è sgonfiato e il palloncino giallo si
è gonfiato.
22. Marcello - Aspetta però: che cosa
vuol dire che “s’è gonfiato”? facciamo finta di essere degli scienziati molto
pignoli, come a volte sono gli scienziati, che rompono un po’ le scatole sulle
parole…
23.
Gianluca - che è diventato più grosso.
24. Marcello - Però, aspetta, perché una
cosa può diventare più grossa perché ci aggiungo… perché è diventato più
grosso?… la parola “gonfiato” riguarda…?
25.
Jacopo P. – Perché quando te gonfi un palloncino, se lo fai
diventar grande, lo lasci, va piano quindi l’aria è meno potente invece se lo
gonfi poco, lo lasci e va molto più veloce e quindi l’aria del palloncino rosso
era più potente di quello giallo, quindi s’è sgonfiato facilmente e l’aria di
quello rosso è andata in quello giallo.
[Jacopo P. riprende il
discorso di Deborah (14) collegandolo ad un altro elemento, di fondamentale
pertinenza in questo fenomeno e che è frutto di osservazione non di sapere.
Jacopo P. sposta la relazione ricavata dall’osservazione nel diverso contesto
attuale: l’aria qui non esce con effetto di spinta a reazione, ma va a finire
nell’altro palloncino con l’effetto di gonfiarlo.]
26. Marcello - Quando dici che va più
veloce, che cosa intendi? l’aria?
27.
Jacopo P. - Eh! Che è più potente e lo fa andare più veloce.
Di solito…
28. Marcello - Fa andare il palloncino
più veloce…?
29.
Jacopo P. - … in aria.
30. Marcello - Ah, tu dici “se lo
lasciassi andare…”
31.
Jacopo P. – Eh!
32.
Simone – Sono d’accordo con lui.
33.
Cristian – Per me il
palloncino giallo è diventato più grosso perché l’aria che ha lasciato andare
il palloncino rosso è andata a finire nel palloncino giallo.
[L’uso del termine
“lasciar andare” suggerisce che Cristian abbia
“ascoltato”, cioè compreso e accolto, l’idea di Jacopo P. (25)]
34. Marcello - Quando prima chiedevo che
cosa è successo, possiamo prendere questa descrizione qua: gonfiato vuol dire,
come ha detto lui, che l’aria dal palloncino rosso è andata nel palloncino
giallo, quindi c’è dentro più aria e perciò è più gonfio: centra l’aria.
Andiamo avanti.
35.
Gaia – Secondo me l’aria di quello rosso è andata a finire
in quello giallo perché quello rosso era gonfiato di meno e l’aria ha fatto
meno fatica ad arrivare dentro quello giallo; invece quello giallo era più
grosso e l’aria che c’era dentro quello giallo ha fatto più fatica ad andare
dentro quello rosso.
[Se non ci fossero gli
interventi precedenti questo discorso sembrerebbe paradossale.]
36.
Francesca – Per me quello rosso che era più piccolo e non
[…] perché l’aria era poca, perché non era tanto potente e allora… l’aria era
troppo… un pochettino su quello giallo, e basta.
[Il pezzo mancante
nella registrazione non consente di capire se questo intervento contraddice
quello precedente. Stando a quanto Francesca dice più avanti (43) sembrerebbe
di sì.]
37.
Sara Z. - Son d’accordo con Gaia.
38. Ilaria – Scusa Sara, secondo te che
cosa vuol dire che l’aria è più potente, che non riesco a capirlo? Hai detto
che sei d’accordo con quello che ha appena detto Gaia e Gaia ha detto che il
palloncino giallo aveva molta aria e quindi l’aria era più potente, poteva
svuotarsi… che cosa vuol dire che l’aria è più potente?
[L’insegnante
capovolge i termini del discorso di Gaia (35) sulla base delle proprie
conoscenze sulla relazione tra volume e pressione. Forse questo spiega la
reazione seguente.]
39.
Sara Z. resta in silenzio
40.
Gaia – Più potente vuol dire che l’aria andava più veloce.
41. Ilaria – Quindi, secondo te, è una
questione di velocità: nell’uscire va più veloce e quindi io dico che è più
potente.
42.
Gaia annuisce
[Gaia non contesta
l’errore di Ilaria, forse perché si tratta dell’insegnante, o più probabilmente
perché non l’ha colto, essendo concentrata sulle relazione tra velocità
dell’aria e “potenza”.]
43.
Francesca – Per me quando tu gonfi… allora: il palloncino
giallo, quando lo gonfi tanto che è bello pieno e lo lasci andare, vola più
veloce; invece se gonfi pochino come quello rosso… cioè va pochissimo…
[Francesca condivide
l’idea espressa dall’insegnante (più aria « più potenza), ma non sembra sia
condizionata da lei dal momento che la sosteneva da prima (36).]
44. Marcello - Allora proviamo a fare un
altro giro cambiando un po’ la domanda. […] cos’è che fa spostare l’aria da una
parte all’altra?
45.
Samantha – Perché
quello rosso non ce la faceva a stare riempito.
[Sembra riprendere
l’idea di Jacopo P. e Cristian.]
46. Marcello - Aspetta… interessante
questa cosa: non ce la faceva a stare riempito quindi s’è svuotato. Ma secondo
te… no, lasciamo lì… dopo.
47.
Deborah – Per me l’aria si è spostata perché prima il tubo
era schiacciato e allora l’aria rimaneva da una parte, adesso il tubo è aperto,
non è schiacciato e l’aria si sposta.
48. Marcello - Quindi prima non poteva
farlo…
49.
Deborah – Sì perché rimaneva bloccata…
[Pongono l’attenzione
su un elemento che è pertinente nella spiegazione, anche se potrebbe essere
ritenuto trascurabile per la sua ovvietà; è una dimostrazione di saggezza
metodologica: l’ovvietà non esclude la pertinenza e spesso pone elementi determinanti
fuori del campo di attenzione. Del resto qualcosa può essere ovvio per chi già
sa, non per chi è stato messo in una situazione di ricerca.]
50.
Micol – Secondo me l’aria s’è spostata perché il palloncino
rosso… tu quando… perché tu quando gonfi un pallone… quando io gonfio… poco…
meno, il pallone che ho gonfiato meno si sgonfia prima di quello che ho
gonfiato di più… cioè… e quindi…
[Conferma l’idea
“paradossale”: meno volume « più potenza.]
51. Marcello [gonfia un palloncino che
scoppia, risate] - Volevo fare quello che stavi dicendo tu.
52.
Micol – Quello rosso ha mandato l’aria in quello giallo
perché si è sgonfiato prima ed è riuscita a prendere il posto… è andato
direttamente in quello giallo.
[Conferma anche la
relazione: velocità « potenza.]
53. Marcello - “L’aria” dici?
54.
Micol annuisce
55.
Sara T.– Secondo me perché quello
giallo era troppo gonfio e perciò non riusciva a far passare l’aria in quello
rosso, allora quello rosso ha fatto passare l’aria in quello giallo.
[Altra conferma della
relazione: meno volume « più potenza.]
56.
Viola – Per me
perché, quando era piegato, non riusciva più a passare dalla piegatura e allora
poi quando abbiamo mollato subito è passata l’aria.
[Riprende l’idea di
Deborah (47).]
57. Marcello - Giustissimo, però volevo anche…
rifaccio la domanda in un altro modo. Avete ragione: finché era bloccato il
tubo, l’aria non poteva passare, però, una volta che noi l’abbiamo sbloccato,
che cos’è che faceva andare l’aria da una parte all’altra? Prima non poteva,
quindi è giusto che voi diciate “è andata perché abbiamo aperto”… come dire:
“se io non apro il rubinetto non può uscire l’acqua”; però: che cos’è che
spinge?
58.
Viola – La corrente.
[Analogia.]
59. Marcello - Nel caso dell’acqua. In
questo caso qua., una volta che apri il tubo, e l’abbiamo fatto, che cos’è che
spinge l’aria da una parte?
60.
Viola – Perché è chiuso allora l’aria… passa…
61. Ilaria – Se è chiuso passa?
62.
Viola – Perché da tutte le due parti è bloccato allora
l’aria passaaa…
[Probabilmente intende
dire che essendo chiuse le estremità del tubo, l’aria può spostarsi solo da un
palloncino all’altro, che sarebbe un’idea molto meno banale di quella errata
che l’insegnante sembra attribuirle.]
63.
Micol – Sì, ma l’aria adesso… allora il palloncino giallo
può mandare anche l’aria in quello rosso.
[Se è una
contestazione, ciò che verrebbe contestato è la premessa: meno volume « più potenza; ma prima
(50) Micol l’ha sostenuta, perciò potrebbe voler dire che il fatto che il rosso
si sgonfi e il giallo si gonfi non esclude un flusso contrario (minore), come
sostengono anche altri (80).]
64. Marcello – Eh! non lo fa però…
difatti adesso il tubo è aperto…
65.
Micol - Non lo manda… rimane sempre così.
66. Marcello – [gonfia un palloncino
bianco fino alla dimensione di un pugno e poi tiene chiusa l’apertura] - Io
posso schiacciare il palloncino [lo circonda con la mano e preme] e far uscire
l’aria perché ho schiacciato… [lascia l’apertura e l’aria esce di colpo con un
soffio rumoroso]. Però adesso non lo schiaccio [lo gonfia di nuovo alle
dimensioni precedenti e tiene chiusa l’apertura] e… [lascia l’apertura e l’aria
esce di colpo con un soffio rumoroso] l’aria esce lo stesso. Allora: quando non
lo schiaccio, che cos’è che fa uscire l’aria?
67.
Giulia – Quando tu l’hai lasciato, l’aria che hai fatto
uscire andava direttamente in quello giallo.
[Applica il discorso
ascoltato al contesto precedente.]
68. Ilaria – Ma cos’è che ha fatto uscire
l’aria da lì?
69. Marcello - In quel caso invece di
andare in giro è andata a finire in quello giallo.
70.
Giulia annuisce
71. Ilaria - E da lì invece, dal
palloncino che ha appena gonfiato…? Come mai esce quell’aria lì?
72.
Giulia – Perché… perché lui l’ha lasciata andare, invece se
lo teneva restava dentro.
[Interpreta la domanda
in modo diverso da come la intende chi l’ha fatta, ma risponde con un elemento
pertinente (56).]
73.
Mattia – Secondo me perché il palloncino, se lui lo lascia
andare, qui ha uno spazio più grande, quindi va in tutta l’aula, invece lì è un
tubo e passa dall’altra parte.
74. Marcello - Tu dici: l’aria che esce
dal palloncino rosso in questo caso non può andare in giro come avete visto
adesso, ma va a finire nel tubo…
75.
Mattia – Sì, ma te togli il palloncino rosso dal tubo, il
palloncino giallo insieme a quello rosso si sgonfiano, invece se li riattacchi
al tubo insieme gonfiati restano…
[Con “saggezza
metodologica” sottolinea le condizioni di contesto in cui il fenomeno si
manifesta.]
76. Ilaria – L’aria è obbligata a stare
lì, tu dici?
77. Marcello - L’unico pezzo che manca
nella spiegazione è perché l’aria si è mossa e perché adesso, ad esempio, non
si muove più, perché l’aria adesso non va da questo palloncino giallo a quello
rosso? Vi ricordate che la maggior parte di voi all’inizio ha detto “andrà
dell’aria da qui finché sono grandi uguali”: perché non succede?
[Apre un “conflitto
cognitivo” tra previsione, e quindi teoria, e osservazione.]
78.
Federico – Perché l’aria di quello piccolo era di meno…
l’aria di quello grande era di più, perciò quello più grande non poteva dare
l’aria quello piccolo, allora quello piccolo ha dato l’aria a quello grande,
perciò quello grande è diventato sempre più grande e quello piccolo di meno e
poi, quando hai fatto tu la prova con il palloncino, l’aria esce perché, se tu
hai il palloncino e lo gonfi, dentro ci metti l’aria della tua bocca o dei palloncini,
perciò, se lo lasci, si apre e l’aria esce tutta.
[La prima affermazione
presuppone la relazione “meno volume « più potenza”. La seconda parte sembra
riprendere il discorso dei diversi contesti (75).]
79. Simone
- Per me perché quello rosso di palloncino aveva poca aria, perciò quando è
andata in quello giallo, quello giallo non è riuscito a buttarla fuori.
80. Gabriele
- Secondo me invece l’aria di quello giallo e di quello rosso si sono scontrate
nel tubo, e poi quello rosso l’ha buttata subito fuori e ha tirato indietro
quella di quello giallo, e allora quello giallo si è gonfiato.
81. Gaia
- Secondo me quello piccolo ha mandato un po’ d’aria in quello rosso e invece
quello giallo ne ha man… quello rosso ne ha mandata tanta in quello giallo,
invece quello giallo ne ha mandata poca poca ed è per
quello che quello rosso è ancora più sgonfio.
[C’è l’intuizione che il risultato finale sia l’esito non di una
sola azione, ma della differenza di due azioni di uguale qualità e contrarie: è
un’idea evoluta e scientificamente più adeguata.]
83. ? -
Perché era più piccolo e aveva meno aria.
84. Marcello
- Eh ma… a me sembra un po’ strano: siccome ce n’ha di meno ne manda di più.
Come mai hai pensato questa cosa? Sembra strana – no?-
[Di fronte all’ennesima conferma dell’idea “meno volume « più potenza” ne esplicita
la “stranezza”. È un passaggio di livello di complessità, perché richiede che
l’interlocutore consideri una propria idea da un punto di vista diverso dal
proprio.]
85. ? -
Io ho pensato questa cosa perché l’aria che c’è in quello rosso e poca sì, però
ha fatto meno fatica ad arrivare perché era di meno e invece quella nel
palloncino giallo era di più e ha fatto… e piano piano…
non è andata velocissima come quello rosso perché era tanta ed è andata piano.
[L’espressione “è poca sì, però” testimonia la capacità di
decentrare il punto di vista di cui sopra. L’idea di una relazione inversa tra
quantità e velocità di qualcosa che si muove in un condotto stretto (in
possibile analogia con un flusso come il traffico stradale), anche se in sé è
falsificabile, dimostra capacità di “invenzione” e argomentazione.]
87. ? -
Quello rosso era troppo piccolo e allora ha mandato l’aria dentro quello giallo
e quello giallo era troppo grande e allora non è riuscito a mandare l’aria in
quello piccolo.
[Qui torna la relazione “meno volume « più potenza”.]
88. Marcello - Anche questa sembra una
cosa strana –no?-: quello piccolo riesce a mandare più aria… è la stessa cosa
che dice lei: il palloncino più piccolo riesce a mandare più aria in quello
grande…
89. ? - […] quella che ha… però come mai non s’è
sgonfiato del tutto il palloncino rosso?
[Apre un conflitto cognitivo ma “dall’interno”, cioè a partire
dalla relazione “meno volume « più potenza”.]
91. Gaia
- Eh, perché un po’ di aria è uscita nel tubo da quello giallo è andata a
finire in quello rosso e l’ha gonfiato.
[La risposta è coerente con l’idea espressa precedentemente (81)
dell’effetto come differenza tra due azioni contrarie.]
92. Francesca - Per me quando […] tutti e
due, che Sara ha tenuto il tubo, non passava perché avevi bloccato… la strada
per farlo passare da quello giallo e allora non passava; poi invece, quando l’hai
mollato, riusciva a passare, allora da quello rosso è andata in quello giallo
però quello giallo non aveva tan… cioè non riusciva a
tenerla troppa d’aria e allora un po’ l’ha rifiutata e l’ha mandata in quello
rosso.
93. Marcello
- Prima di ricominciare il giro facciamo il punto della situazione: c’erano due
palloncini con dentro un po’ d’aria tutti e due, quello giallo di più, quello
rosso di meno. Guardate che questa cosa non è scontata: vuol dire che i
palloncini sono più o meno grandi a seconda se hanno più o meno aria dentro.
Non è una cosa scontata, perché per esempio… adesso, secondo voi, c’è aria
dentro il palloncino o no [mostra un palloncino sgonfio con l’imboccatura
libera]?
94. Più
voci – No.
95. ? -
Io non ho capito perché i palloncini non… anche se son fuori, se son liberi,
non entra l’aria.
96. Marcello
- Oh, bravo! Bella domanda: perché l’aria non entra e non gonfia il palloncino?
97. ? -
Perché lo spazio è più grande.
99. ? -
Lo spazio [indica quello esterno]… è più grande.
100.
Marcello - Quindi…?
101.
? - Perciò entra più aria.
102.
Marcello - La sua osservazione era:
perché il palloncino non si gonfia? è aperto: perché non entra l’aria?
103.
Mattia - Perché il… dove hai messo la bocca è
un… dove lo gonfi è stretto, invece dove siamo noi è largo e quindi… si sparge
per tutta la stanza.
104.
Ilaria - Che cosa si sparge?
105.
Mattia - L’aria
[C’è l’intuizione che un gas tende ad
occupare uniformemente tutto lo spazio disponibile (l’idea verrà ripresa in
147).]
106.
Marcello - E allora quando faccio così
[soffia nel palloncino e poi tiene chiusa l’apertura] cosa succede?
107.
? - Che l’aria va nel palloncino.
108.
Mattia - No perché… hai il fiato nella bocca
e glielo respingi dentro.
[La parola “spinge” introduce un’idea
nuova che verrà chiarita più avanti: l’intervento di una “forza”.]
109.
? - Adesso non va perché tu hai bloccato la…
110.
Marcello
- Se la lascio andare cosa fa? [lascia l’apertura e l’aria esce di colpo con un
soffio rumoroso].
111.
? - Eh, vola.
112.
? – Si blocca l’aria.
113.
? - Qual è la domanda?
114.
Marcello - Adesso la domanda era: perché
si gonfia il palloncino?… perché diventa più grande? perché ci va dentro più
aria? e perché l’aria non entra da sola? perché ce la devo soffiare io dentro?
115.
Melissa - Perché tu hai soffiato dentro e
l’aria gonfia il palloncino e… l’aria entra dentro il palloncino e lo fa
rimanere gonfio.
116.
Marcello - Ma io cos’è che faccio.. di
preciso, quando soffio dentro?
117.
Melissa - Fai andare l’aria dentro.
118.
Marcello - Però non potrei semplicemente
fare così [tiene un palloncino sgonfio sul palmo di una mano e verso la sua
imboccatura spinge l’aria della stanza con l’altra mano]… e non entra
119.
silenzio
120.
Marcello - Poi c’è un’altra cosa: guarda
la mia faccia [enfatizza lo sforzo del gonfiare].
121.
silenzio
122.
Marcello - Dalla mia faccia cosa
capisci?
123.
silenzio
124.
Marcello - Io faccio fatica. Perché
faccio fatica?… perché l’aria non entra dentro?… vai dentro [con la mano
“spinge” l’aria ad entrare]… niente da fare!
125.
Kiara -
Perché se fai così… l’aria non entra perché… deve avere tanta forza per
entrare.
126.
Marcello - Questa è una cosa nuova
ancora: la forza.
127.
Ottavia - Perché se tu la mandi così [spingendo
con la mano], il palloncino può ancora far uscire l’aria, invece se la
mandi con la bocca l’aria non esce, ma rimane nella bocca.
[L’aria cioè non è libera di fluire
nello spazio della stanza.]
128.
Marcello - Anche perché rimane chiuso,
dici? Se no scappa fuori… Ma perché c’è bisogno di chiudere se no scappa fuori?
129.
Micol
- Secondo me il palloncino giallo è diventato più grande di quello rosso perché
tu quando lo tenevi fermo… poi l’hai lasciato e, siccome l’aria era ancora imprigionata
e voleva uscire, e allora subito il palloncino rosso ha dato l’aria a quello
giallo.
130.
Ilaria – Ma io non ho capito: ma allora
l’aria cerca di entrare o cerca di uscire? Non si capisce bene: di lì cerca di
entrare, di lì cerca di uscire; com’è questo fatto?
131.
Micol – Eh, perché tu quando lo tenevi
stretto il tubo…
132.
Marcello – Chiuso.
133.
Micol – L’aria… tu lo tenevi stretto e
allora… forse quando hai gonfiato i palloncini tu… già un po’ d’aria era andata
in mezzo al tubo; quando tu invece l’hai schiacciato l’aria era ancora dentro
e… tu è come se hai schiacciato l’aria ed è come se si è divisa; e allora da
questa parte ce ne è andata di meno e da questa di più. Allora, quando tu l’hai
mollato, l’aria ci voleva ri-correre ancora nel tubo… qua che ce n’era di più…
il palloncino rosso che era pieno ha mandato un po’ d’aria… ha spinto un po’
d’aria della sua contro la sua aria e allora è entrata nell’altro palloncino.
[Include nel sistema anche l’aria
contenuta nel tubo.]
134.
Marcello - Vi siete accorti che in
questi ultimi interventi è entrata in gioco questa cosa che non era stata detta
fino adesso… sono queste parole: forza, spinta, voleva entrare, voleva uscire…
e questa cosa qua riguarda anche un palloncino solo…
135.
Micol – Eh perché, quando tu l’hai gonfiato,
tu hai gonfiato il pallone… poi l’hai mollato e subito tutta l’aria è uscita…
136.
Marcello - Infatti: anche con un
palloncino solo succede [gonfia un palloncino e ne tiene chiusa l’imboccatura].
137.
Micol
- Infatti… perché è entrata ed è stata così veloce che è uscita tutta direttamente,
invece se tu la tieni dentro l’aria non può uscire, perché lo spazio è tutto
chiuso; però quando tu l’hai gonfiato e l’hai mollato subito, l’aria era così
veloce che è subito uscita.
138.
Ilaria
- Aspetta! Prima hai detto una cosa poi hai cambiato discorso. Vi siete accorti
che c’è qualcosa che muove l’aria: avete parlato di “forza”, che “vuole subito
uscire”. Giusto?
139.
Marcello - Concentratevi adesso…
lasciamo stare un momento i due palloncini collegati dal tubo, prendiamo un
palloncino solo: perché l’aria non entra da sola? Qualcuno ha detto “perché ci
vuole una certa forza per farla entrare”… per esempio, sapete un altro sistema
per gonfiare un palloncino… cosa potrei usare?
140.
? - C’è la pompa.
141.
? -
Perché tu tiri così e viene l’aria, poi spingi l’aria che hai tirato…
142.
Marcello
- Perché per far entrare l’aria nel palloncino non basta fare così [fa il gesto
di spingere l’aria con la mano], ma bisogna spingerla dentro a forza…? Se lo
faccio con la bocca [soffia nel palloncino enfatizzando lo sforzo]…
143.
? - Ci vuole un contenitore piccolo.
144.
Marcello
- … oppure devo usare la pompa. Perché devo fare questa forza?
145.
Micol – Forse devi fare questa forza perché… [soffia]
tu spingi tutta l’aria che c’è in gola… perché quando entra… tu devi… se tu
però… se tu soffi e poi ti fermi un attimo, l’aria torna subito in dentro,
quindi devi cercare di continuare a far restare l’aria dentro e non farla più
ritornare da dove è venuta.
[Cerca di analizzare “come” si sviluppa
questo gioco di forze contrapposte.]
146.
Marcello - E perché vuole tornare da
dove è venuta?
147.
Micol - Perché l’aria… non è come un bambino
che tu gli dici di stare là e lei resta, l’aria va da tutte le parti.
[Mette in relazione la spinta dell’aria
con la tendenza ad occupare tutto lo spazio disponibile, ovvero la relazione
volume-pressione (riprende l’idea di Mattia in 105).]
148.
Marcello - Ah ah, ci stiamo avvicinando
a questa cosa qua:… per chiarire meglio questa cosa possiamo fare quest’altro
esperimento. Io ho qua due palloncini e ci metterò dentro l’aria [ha in una
mano un palloncino di gomma sgonfio e nell’altra un sacchetto di plastica
trasparente tipo cellophane di circa 25x20 cm, con il
lato aperto avvolto e fissato attorno ad un pezzo di tubo che fa da imboccatura].
Questo è un sacchetto di plastica e qui succede la stessa cosa: se faccio così
[con la mano “spinge” l’aria ad entrare]… non entra per niente; ci devo
soffiare, però, guardate se c’è una differenza o no tra questi due [gonfia,
soffiandoci dentro, il sacchetto di plastica che resta gonfio anche quando
allontana la bocca]
149.
? - Eh molta… molta differenza!
150.
Marcello [preme con la mano sul
sacchetto di plastica che si sgonfia] - Adesso guardate questo [un nuovo
palloncino di gomma]: anche qua ci provo [con la mano a “spingere” dentro
l’aria]… niente da fare… e allora… [soffia dentro il palloncino che si gonfia,
poi toglie la mano dall’apertura e quello vola via bruscamente sgonfiandosi]. Allora
c’è differenza o no?
[…
i bambini discutono a lungo attorno a questo dispositivo poi…]
151.
Jacopo P. - È elastico.
152.
Marcello - È elastico… e quindi che
succede? Proprio quello che hai detto tu… rifai bene questo discorso: “proprio
perché è elastico…”
153.
Jacopo P. - … ri-spinge
l’aria nella nostra bocca.
154.
Marcello - … oppure fuori, se la
lasciamo scappare.
155.
Jacopo P. - Eh!
156.
Marcello
- Benissimo.
157.
? - Quello invece è fermo, non è elastico… è
di plastica…
158.
Jacopo T.
- Non si riesce ad allungare.
159.
Jacopo
P. - E poi, se lo tiri, la plastica si schiaccia e non passa più l’aria.
160.
Marcello - Quindi mentre quello lì
[plastica] lo gonfiamo, lo sgonfiamo… questo [gomma] è elastico. Elastico cosa
vuol dire? Quando io soffio dentro l’aria… [esegue e poi tiene chiusa
l‘apertura] si tira [allarga le mani], però poi dopo, proprio perché è elastico,…
cosa fa se lo lascio andare?
161.
? - Se lo molli se ne esce tutta l’aria.
162.
Marcello - Torna indietro [allenta la
presa sull’imboccatura e il palloncino si sgonfia] e ri-spinge
fuori l’aria. Mettiamo insieme queste cose. Sono state dette due cose:
l’elasticità, che è uscita adesso, e una cosa che era stata detta prima ed era
la forza. Cosa c’entrano queste due cose? E poi lui ha detto che il fatto che è
elastico “spinge” l’aria. Mettiamo insieme queste due cose.
164.
Marcello - Poi però che succede quando
un elastico si allunga?
165.
silenzio
166.
Marcello - Hai presente il “pongo”? se
io allungo cosa succede? Torna indietro?
167.
Più
voci - Nooo!
168.
Marcello - E se allungo l’elastico?
169.
Più voci - Sì
170.
Marcello - E allora? Vai avanti con il
discorso che stavi facendo.
171.
Jacopo P. - La plastica dopo un po’ si
spezza.
172.
Marcello - Allora ti faccio una domanda
in “linguaggio scientifico”: in cosa consiste l’elasticità? Che cosa vuol dire
che una cosa è elastica?
[già da un po’ qualcuno ha la mano
alzata per parlare; fino alla fine ci saranno sempre delle mani alzate anche se
continuerà ad essere attivo il “bastone della parola”]
173.
Cristian [gli
arriva un pezzo di Pongo; lui lo stira tra le due mani e lo spezza] - Che
s’allunga.
[Capacità di “astrazione”: parla di
qualcosa che ha caratteristiche esattamente opposte a quelle che sta percependo
attraverso la manipolazione.]
174.
Marcello - E basta? Resta lunga?
175.
Cristian –
No…e ritorna.
176.
Marcello - Allora, se si allunga e
ritorna, si può spiegare perché lui dice che fa tornare indietro l’aria –no?-.
Manca solo un pezzettino di questo discorso, che è: cosa c’entrava la forza, la
spinta?
177.
Cristian -
Che se manca la spinta non riesce a tornare indietro, invece se ha la spinta
torna indietro.
[Il discorso qui è molto diretto
dall’adulto e sembra che le idee dei bambini si “adagino”.]
178.
Marcello - Oppure possiamo anche dire
che il tornare indietro è una spinta: per esempio posso sfruttarla per tirare
una pallina oppure per spingere l’aria… se ci metto dentro l’aria [gonfia un
palloncino e lo tiene chiuso]… si allunga poi torna indietro [lascia
l’apertura] e tornando indietro spinge l’aria.
179.
Gabriele - L’elastico è più pesante e allora
l’aria non riesce a trattenerla, allora il palloncino schiaccia l’aria e l’aria
esce; invece quello lì [plastica] è più leggero e, quando entra l’aria,
l’aria esce, ma resta la forma de… di quando si gonfia, resta…
[Capovolge i termini del problema,
“inventando” una capacità di “trattenere” l’aria anziché spingerla e la mette
in relazione con una caratteristica del materiale che designa come
“leggerezza”: il termine è inadeguato (perché designa già un’altra qualità) ma
si tratta dell’inverso dell’elasticità. L’operazione non è affatto gratuita,
dal momento che in questo modo riesce a dare una spiegazione al fatto che il
sacchetto mantiene la forma.]
180.
Marcello - Ah, tu dici che prende una
forma che poi gli rimane?
181.
Gabriele - Eh!
182.
Marcello
- Attenzione a cosa dice: può essere che questo [sacchetto] cambia forma perché
lo gonfio [esegue], ma anche perché gliela faccio cambiare con le mani, perché
è un materiale che se gli do una forma la tiene. Vedete [manipola il
sacchetto]? Anche senza soffiare dentro l’aria io gli posso dare una forma
gonfia. Questo è importante perché all’elastico invece non riesco a dargli una
forma. Cerco di dargli una forma [tende il palloncino], ma torna indietro [lo
lascia]. Stiamo descrivendo la differenza tra questi materiali, la plastica e
la gomma.
183.
Simone – Il palloncino… uno è elastico si
gonfia, l’altro anche se non è elastico si gonfia. Perché il sacchetto anche se
non è elastico si gonfia?
184.
Marcello - Perché ci mando dentro l’aria
[esegue] e lui diceva che può diventare così non solo perché gli ho mandato
dentro l’aria, ma anche perché è un materiale che si riesce a dargli la forma.
L’importante è che, una volta gonfiato non si sgonfia, invece questo
[palloncino] una volta gonfiato tende a sgonfiarsi. Allora adesso, avendo
capito come funziona il palloncino singolo, che quando soffio dentro l’aria si
allunga e poi torna indietro e la spinge fuori, possiamo capire meglio che cosa
è successo con i due palloncini collegati?
185.
Federico - Volevo dire della plastica e
dell’elastico: perché la plastica se tu la soffi… tipo, se prendi un gioco di
plastica e soffi e lo metti in piedi non cade, invece l’elastico… dov’è?… ecco [gli
arriva un “elastico” ad anello]… se lo tieni così [con le dita davanti
alla bocca] e soffi [esegue: l’elastico si allontana dalla bocca per poi
tornare quando il soffio termina] si muove, perciò, come quello lì, una
volta soffiato l’aria ti ritorna indietro.
[Forse confonde il “tornare indietro”
dell’elastico per effetto del peso quando cessa la spinta con il “tornare
indietro” come manifestazione dell’elasticità. Da notare che comunque in
entrambe le situazioni si ha il tornare ad una situazione di equilibrio una
volta cessato l’intervento di una forza.]
186.
Marcello
- Su questo abbiamo chiarito le idee. L’elastico è un tipo di materiale che si
può allungare e poi ritorna. Quando l’elastico invece di essere fatto così [l’
“elastico” ad anello]… in quell’elastico là non ci si può mettere dentro
l’aria, qua [palloncino] sì però, però poi torna indietro…
187.
Gabriele - Dentro il palloncino giallo l’aria
è in maggioranza, invece il palloncino è più sottile, allora l’aria può entrare
dentro; invece quello rosso era più pesante e l’aria era di meno allora l’ha
spinta più veloce.
[Introduce la relazione tra volume e
spessore della gomma del palloncino e tra questo spessore e la capacità di
spingere fuori aria: abbiamo visto come Gabriele chiami “pesantezza” qualcosa
che corrisponde all’elasticità e “leggerezza” il suo inverso (179).]
189.
Gabriele - Il palloncino giallo, quando lo
gonfi a una misura grande, diventa sempre più sottile e si tira e l’aria è in
maggioranza, invece quello rosso ha meno aria e allora è più spesso e riesce a
cacciare l’aria più velocemente.
[Il discorso fila perfettamente, salvo
che non usa la parola “elasticità”. E questa potrebbe essere un’altra
intuizione, dal momento che la gomma non è “elastica” nel senso che la fisica
dà a questo termine: in un corpo “elastico” l’allungamento è proporzionale alla
forza applicata.]
190.
Marcello - Questa è una cosa che non
avevamo ancora detto, però per arrivare qua… questa sarebbe una buona
spiegazione per quello che è successo, cioè perché l’aria è andata dal
palloncino più sgonfio a quello più gonfio… per arrivarci abbiamo dovuto fare
tutti questi ragionamenti, per esempio sull’elasticità.
[Ilaria
entra nel cerchio]
[…]
191.
Ilaria - Come fai a dire che c’è aria?
La vedi?
192.
Micol - Perché la senti
193.
Ilaria - E come fai a sentirla?
[si
avvicinano Giada e Micol entrando nel cerchio]
194.
Più voci - Perché è duro, è gonfio.
[L’idea di Micol che il tubo sia
elastico, e che quindi la sua “durezza” sia il segno di una pressione interna
dell’aria, è condivisa.]
195.
Gaia - E così si vede che l’aria… tutti
credono che non fa forza e invece sì.
196.
Ilaria - Tutti credono che l’aria non fa
forza e invece noi… crediamo che la faccia?
197.
Gaia - Sì, perché l’aria quando si… ce ne
metti tanta insieme di aria in un tubo come quello, dopo diventa… se tu stringi
così il tubo, qua [nel tubo oltre la piegatura] rimane l’aria e l’aria
che c’era dove hai stretto va sempre qua dentro, va sempre dentro il buco, qua
dove hai lasciato libero e lì diventa più grosso e allora c’è più aria e quando
spingi…
[In altre parole sta sostenendo che c’è
una relazione tra quantità di aria e pressione e tra pressione e volume.]
198.
Ilaria - Voi avete detto prima che
l’aria è in trappola e che se faccio così [piega il tubo] faccio solo due
trappole… giusto? Quindi l’aria intrappolata cosa fa?
199.
Gaia - Esce
200.
Ilaria – esce?… riesce ad uscire?
201.
Più voci - Nooo!
202.
Gaia - Esce da… non esce però…
[Intende dire probabilmente che esce dal
tratto di tubo dove si trovava prima che venisse schiacciato, ma non esce dal
sistema chiuso dei palloncini.]
203.
Ilaria - Però cosa cerca di fare?
204.
Gaia - Cerca di uscire per altri tubi
205.
Ilaria - Ragionate sul “cerca di
uscire”!… e sedetevi meglio [indica col le braccia di ricomporre il cerchio
dentro al quale lei resta seduta]
206.
Micol - L’aria cerca di andare su per un
palloncino, per cercare di uscire… quando lui l’ha mollata e non era più
bloccata, tutta l’aria cercava di andare nel palloncino giallo: ecco perché s’è
gonfiato di più.
[La parola “pressione” non viene mai
usata ed il relativo concetto non è definito, ma i fenomeni descritti e le
relazioni individuate sono quelli che la fisica spiega introducendolo.]
207.
Viola - L’aria cerca di andare dove […]
209.
Viola – Dove riesce a trovare una via libera.
210.
Gaia – Dove può andare.
211.
Marcello
- Oh! Seguiamo questa cosa. L’aria che stava nel palloncino rosso, cercando una
via libera è andata nel tubo, è arrivata nel palloncino giallo ed è entrata nel
palloncino giallo; ma c’era già tanta aria lì dentro: come mai allora?
212.
Viola - Perché è elastico e si poteva ingrandire.
213.
Marcello
- Oh! Lei ha detto una cosa: l’aria tende ad andare dove trova spazio; e
infatti è quello che abbiamo visto anche qua –no?- [gonfia un palloncino e
tiene chiusa l’apertura]
214.
Ilaria
– … che tra l’altro lui aveva già accennato un po’ di tempo fa.
215.
Marcello
- Infatti. Se noi la lasciamo libera, se io apro [esegue] l’aria va dove trova
spazio; infatti lui diceva “nella stanza c’è un sacco di spazio”. Ma lì [indica
i due palloncini collegati] il problema è che l’aria che stava nel palloncino
rosso va a finire dentro il palloncino giallo dove c’era già un sacco di aria.
La spiegazione è che… ripetilo [a Viola].
216.
Viola – perché il palloncino è elastico e si può allungare.
217.
Marcello
- Bene; ma anche quello rosso è elastico: allora perché l’aria va in quello
giallo? Ricordatevi che cosa aveva detto Gabriele prima! L’aria poteva
allargare il palloncino rosso, perché è andata in quello giallo?
218.
Viola - perché era più sottile.
219.
Marcello - Oh! È vero che qui [giallo]
c’è già dentro più aria, ma siccome è più sottile… cosa succede?
220.
Viola – Che ce ne sta di più.
221.
Marcello
- Sì. Riesce ad entrare dentro dell’altra aria perché cede: è più sottile e si
allarga di più.
222.
Micol – E poi ne è restata là un po’… nel
palloncino rosso è restata ancora un po’ d’aria perché, ritornando alla forza,
quella che c’era su all’inizio era più forte, poteva direttamente scorrere nel
tubo e andare nel palloncino giallo, invece quella che c’è lì adesso è più
debole di quella che c’era sopra e prima più…
[Sta paragonando due situazioni. In
quella iniziale i due palloncini venivano messi in comunicazione dopo essere
stati gonfiati in misura diversa: la forza (pressione) dell’aria in quello
rosso era maggiore (per via della maggiore forza elastica); nella situazione
attuale i due palloncini hanno già uniformato la loro pressione interna (grazie
al fatto che l’aria è potuta andare in quello giallo), quindi quello rosso ne
ha di meno rispetto all’inizio.]
223.
Marcello
- Sì, adesso ragioniamo un po’ su questo “più forte, più debole”.
224.
Sara T.– Che quello
rosso è gonfiato di meno come se è più spesso e allora riesce a tenere meno
aria e a darne di più a quello giallo; quello giallo ne ha di più perciò è più
sottile e ne riesce a tenere di più.
[Riprende il discorso di Gabriele (189)
ma anche l’idea di “trattenere l’aria”, come capacità inversa rispetto a quella
di “spingerla”: i bambini si ascoltano.]
225.
Marcello
– [… riassume quello che è stato detto finora…] Avete altre cose da aggiungere.
[Più mani alzate]
226.
Mattia - Io volevo dire sul sacchetto trasparente: sono le
sue dimensioni reali e quindi se lo gonfi lui scoppia, perché deve rimanere
sempre così.
227.
Marcello
– Non ha elasticità.
228.
Mattia – Invece, se gonfi il palloncino, diventa sempre più
grande, però, mano a mano che diventa sempre più grande, inizia a scoppiare.
229.
Marcello
– Però, prima ancora di scoppiare, succede un’altra cosa, che diventando sempre
più grande…?
230.
? –
…prima cerca di mandare indietro l’aria…
231.
Mattia – Si allarga, si tira.
232.
Ilaria
– Vedi che… Guardate: se io cerco di guardare attraverso questo [porta il
palloncino rosso davanti al proprio occhio], non vedo niente, ma se guardo
attraverso questo [palloncino giallo].
[Se la trasparenza è un elemento pertinente in relazione allo
spessore e quindi all’elasticità, anche il
colore dei palloncini, su cui “ingenuamente” i bambini avevano portato
l’attenzione all’inizio (5) diventa pertinente perché può influire sulla trasparenza.]
[Una osservazione di carattere generale
sulla conversazione: una soluzione adeguata al problema posto era già stata
raggiunta dopo pochi minuti e condivisa dal gruppo (almeno 9 persone diverse si
esprimono in questo senso: vedi 25, 35, 45, 50, 55, 78, 87), ma per i bambini evidentemente
il contesto della interazione non è quello di trovare la risposta giusta ad una
domanda, ma di esplorare un campo di realtà spiegandone i fenomeni. Questo
permette loro di arrivare anche a costruire l’idea di pressione, che per gli adulti è una pre-conoscenza,
per di più spesso imprecisa, che, introdotta da subito, limita e svia la
ricerca di spiegazioni.]