Marcello Sala - conversazioni in
classe: registrazioni e commenti
CLASSE
4^ 2002 -2003 S.E.S. di Montorfano (Capiamo-Intimiano, CO) Insegnante Annalisa Gandini
1 MARTINA
- è una cosa che respiriamo.
2 VALENTINA
- Può anche essere l’aria che abbiamo intorno.
3 VALENTINA
- Eh… fuori di solito.
4 VIRGINIA
- Quando si accumulano tutte le macchine, che diventa lo smog, è un tipo di
aria.
[C’è l’idea che l’aria
può essere diversa e questo apre la via ad un discorso sulla sua composizione
che possa mettere ordine alle informazioni che i bambini hanno a proposito di
“ossigeno” (vedi più avanti) ecc.]
5 ALESSANDRO
- Un’aria puzzolente!
6 GIULIA
- Quando respiriamo, l’aria la buttiamo fuori.
7 GIOVANNI
- Oppure l’aria che tiriamo dentro.
8 VIRGINIA
- L’aria è intorno a noi ma può essere anche fuori.
9 GIOVANNI
- Anche dentro di noi.
[Per tutta la conversazione l’insegnante non
risponderà alle domande dirette e le rilancerà ai bambini. Ma non si tratta di
un atteggiamento “passivo”, perché il fatto che la maestra accolga e riproponga
la domanda dà ai bambini la sicurezza che si tratta di una domanda pertinente
(“contenimento cognitivo”), e trasmette anche un messaggio rinforzante: la
maestra ritiene i bambini capaci di rispondere ed è interessata alle loro
risposte.]
10 MOLTI
- Sì.
11 MARTINA
- Poi l’aria può essere sia forte che piano che normale. Ad esempio, quando ci
sono i temporali, allora l’aria è molto forte, quando invece c’è il Sole l’aria
c’è sempre ma non è che si sente e poi quando piove che c’è un po’ di vento o
qualche nuvola si sente ma non tanto come quando c’è il temporale.
[Qui sembra che “aria” stia
per “vento” ovvero per “movimento dell’aria”. Noi adulti diremmo che “l’aria è
percepibile attraverso il suo movimento” ma in realtà nel processo di
conoscenza viene prima la percezione poi la costruzione di un concetto come
quello dell’aria. Che quella che chiamiamo “aria” sia una “sostanza” è un modo
di pensare aristotelico, di fatto è una costruzione dell’intelletto che
riferisce ad un “oggetto” un insieme di percezioni che hanno qualcosa in
comune. Ma un “oggetto” non è altro che il pensiero di un soggetto.]
12 ALESSANDRO
- Come adesso, perché adesso potrebbe essere forte, ma quando c’è un tornado
potrebbe essere ancora più forte.
13 GIULIA
- Poi l’aria c’è calda e fredda. Possiamo respirarla fredda e buttarla fuori
calda.
[L’osservazione collega
l’entrare e uscire dal corpo con il freddo e caldo.]
14
MAESTRA - Noi respiriamo l’aria fredda e
la buttiamo fuori calda?
15 ILARIA
- Sì perché nel nostro corpo si riscalda.
16 GIOVANNI
- Più quando fa freddo che quando fa caldo.
[Ha ragione perché la
temperatura interna è sempre la stessa e quindi il riscaldamento è maggiore
quanto minore è la temperatura esterna.]
17 ILARIA
- Quando la buttiamo fuori si vede il respiro, cioè l’aria.
18 ALESSANDRO
- Perché l’aria calda contraendosi con l’aria fredda viene fuori una specie di
nuvoletta, come un vapore.
[Cerca di “interpretare”
l’osservazione di Ilaria (ancora una volta si vede come si ascoltano e
costruiscono un pensiero collettivo) cioè di costruire una spiegazione teorica.
Nel termine “contrarsi” c’è l’idea della condensazione che viene correttamente
collegata alla differenza di temperatura.]
19 VALENTINA
- L’aria ci può essere anche quando c’è il Sole, non forte come quando c’è
brutto tempo.
20 MARTINA
- Si vede il Sole, però è anche freddo quindi l’aria è forte.
21 VALENTINA
- Se è caldissimo però c’è un po’ di vento, ma mai forte come quando piove.
22 MARTINA
- Magari quando c’è il Sole l’aria è un pochino più calda, ma non è detto che
sia sempre più calda.
23 ILARIA
- Perché magari c’è il Sole però poi viene una nuvola!
24 MARTINA
- Tipo oggi , c’è il Sole ma è molto freddo.
[Qui si parla del movimento dell’aria
che effettivamente è più percepibile quando è fredda (il nostro corpo è caldo e
noi possiamo percepire soltanto differenze; il discorso poggia
sull’osservazione per niente banale che la temperatura dell’aria può non essere
collegata all’azione del Sole (il che implica un’altra idea non banale: che la
temperatura dell’aria sia collegata all’azione del Sole).]
25
MAESTRA - Torniamo all’aria.
26 GIOVANNI
- Come l’aria che abbiamo nei polmoni.
27 MARTINA
- è vero!
28 ALESSANDRO
- O quando facciamo le scuregie.
[Al di là dell’imbarazzo,
dal punto di vista scientifico è un esempio molto interessante, perché finora
si è parlato di spostamenti di un’aria che già c’è, mentre qui l’aria si forma
dove prima non c’era.]
30 VIRGINIA
- Anche quando facciamo i rutti viene fuori un po’ d’aria!
31 VALENTINA
- Anche quando parliamo viene fuori l’aria.
32 GIOVANNI
- L’abbiamo già detto.
33 ILARIA
- Respiriamo lo stesso, quando dormiamo.
35 GIULIA
- Le piante..
36 ALESSANDRO
- Viene fuori l’ossigeno dalle piante.
[Un’informazione che
probabilmente è stata incamerata passivamente viene qui rimessa in un contesto
che può favorirne la comprensione a partire dalla relazione, implicita, tra
ossigeno e aria.]
38 MARTINA
- Quando fanno la fotosintesi buttano fuori l’ossigeno.
40 GIULIA
- L’ossigeno che c’è nell’aria.
[Ecco una prima
integrazione corretta: l’ossigeno è un componente dell’aria.]
41 VALENTINA
- Quando facciamo così… [soffia sulle mani] esce l’aria.
42
MAESTRA - Ma noi respiriamo solo
l’ossigeno o tutta l’aria?
43 ALESSANDRO
- Tutta l’aria.
44 MARTINA
- Nelle strade respiriamo anche lo smog.
45 ILARIA
- Che non fa bene lo smog!
46 VALENTINA
- Maestra! Ma il vento è più difficile che viene in pianura o sulle colline?
[Rende esplicita il
fato che il discorso precedente riguardava il movimento dell’aria, cioè il
vento.]
47 MARTINA
- è più facile che venga sulle
colline.
48 VIRGINIA
- Sulle montagne! Perché sono più alte e fa anche più freddo e quindi viene più
vento.
[L’intuizione riguarda
la relazione tra temperatura e altitudine e tra vento e temperatura (in realtà
si tratta di differenza di temperatura).]
49 VALENTINA
- Ma se qui c’è una pianura e poi ci sono le colline è la stessa aria?
50 MARTINA
- Ma sono piccole le colline!
51 GIOVANNI
- No! Sulla montagna è più forte!
52 ALESSANDRO
- Maestra, ma da dove proviene il vento?
54 GIULIA
- Dalle nuvole.
55 MARTINA
- Dal cielo.
56 ILARIA
- Non dalle nuvole, perché se il vento spazza via le nuvole!
[L’insegnante non accetta
così com’è l’intervento del bambino: apre così un “conflitto cognitivo” che
induce il bambino a giustificare la sua affermazione argomentandola.]
58 GIOVANNI
- Il caldo del Sole spinge l’aria fredda.
59
MAESTRA - Giovanni dice che il caldo del
Sole spinge l’aria fredda; voi cosa dite?
[Qui l’insegnante tiene
aperto il conflitto cognitivo, ma ne investe il gruppo “alleggerendo la
pressione” sul bambino.]
60 VALENTINA
- Perché c’è il Sole che fa freddo, magari poi si mescolano e viene il vento.
61 GIULIA
- Si mescola quella calda con quella fredda e si scontrano…
62 VALENTINA
- Se c’è più calda l’aria, viene un vento caldo, se invece è più fredda viene
un vento più forte.
63 GIOVANNI
- Ma poi non si vede tanto in alto in alto, perché ci potrebbe anche essere più
scuro in alto.
64 GIOVANNI
- Il cielo.
66 GIOVANNI
- Perché noi vediamo solo un po’ in alto; però più in alto c’è ancora il cielo,
però non si vede… e allora… sopra c’è lo spazio
[L’insegnante fa
“contenimento cognitivo” rispetto al discorso del bambino che era divergente
rispetto al tema della conversazione, ma lo fa recuperando il discorso di
Giovanni, mettendolo in relazione con il tema.]
67 Sììì…No!!!
68 ALESSANDRO
- Sì, c’è l’aria ma non c’è la gravità.
[Si può dire che gli
unici “errori” nei discorsi dei bambini riguardano informazioni recepite
dall’esterno e non conoscenze “costruite” da loro.]
69 MARTINA
- Ma nessuno vive nello spazio!
70 VIRGINIA
- Nello spazio non c’è tanta aria perché quando vanno nello spazio gli uomini
hanno le bombole per respirare.
[Deduce logicamente a
partire da un’osservazione.]
71 ALESSANDRO
- Tipo quando vanno sulla Luna.
72 GIOVANNI
- Sulla Luna ce n’è poca, non tanta tanta.
73 ILARIA
- Secondo me magari il vento potrebbe provenire un po’ dalle piante, perché se
le piante si muovono….
[Strano questo
intervento perché proprio Ilaria aveva correttamente rovesciata la relazione
tra nuvole e vento (69).]
74 MARTINA
- Eh, ma non si muovono da sole!
75 GIOVANNI
- Con il vento.
76 ALESSANDRO
- Buttano fuori l’ossigeno.
77 MARTINA
- Quando tante piante buttano tanta aria!
[Probabilmente chi ha
detto ai bambini che le piante “buttano fuori ossigeno” intendeva sottolineare
l’emissione in contrapposizione all’assorbimento di anidride carbonica, ma loro
qui interpretano letteralmente come movimento di masse di gas: questo ci
insegna quanto sia necessario vigilare sul linguaggio che usiamo nel dare
informazioni ai bambini.]
78
MAESTRA - E allora dove non ci sono
piante non c’è vento?
79 MARTINA
- Nel deserto non ci sono piante ma c’è il vento, certe volte ce n’è anche
tanto.
[Il conflitto cognitivo
aperto dall’insegnante ottiene l’effetto di una auto-correzione da parte dei
bambini.]
80 ALESSANDRO
- Potrebbe venire dall’est.
81 GIOVANNI
- Potrebbe venire anche da certe parti che noi non sappiamo ma lì potrebbe
nevicare oppure c’è un temporale.
82 ALESSANDRO
- Potrebbe formarsi nel triangolo delle Bermuda.
83 GIOVANNI
- Può essere che lontano ci sarebbe un temporale e tanto vento e arriva fino
qui.
84 VALENTINA
- Ti ricordi quando è venuto il vento e ha portato la sabbia..
85 MARTINA
- è vero era fortissimo.
86 ALESSANDRO
- Quel vento si sarà formato nel deserto, un tornado nel deserto!
87 MARTINA
- Era fortissimo.
88 VIRGINIA
- Può essere anche che magari il mare è un po’ agitato e quindi può venire il
vento.
89 ILARIA
- Può venire dall’Egitto o dal deserto.
90 …
91 VALENTINA
- Maestra ti devo fare una domanda: ma il vento - non so - qua è un po’ più
calmo; tutta l’Italia ha il vento uguale o - non so - qua c’è il vento calmo, a
Milano è un po’ più forte?
92 ILARIA
- Magari nei paesi più caldi può essere più caldo il vento.
93 GIOVANNI
- Può essere anche quando vanno le macchine, quando vanno fanno un po’ di
vento.
94 VIRGINIA
- Quando muoviamo le mani esce anche l’aria [si sventola con le mani].
[Riprende il tema della
differenza tra spostare aria già presente, cioè produzione di vento e produzione di aria (33), ma lo fa soltanto
attirando l’attenzione.]
97 VALENTINA
- …l’aria ci sta attorno…
98 MARTINA
- Anche quando battiamo le mani esce un po’ d’aria.
99 ALESSANDRO
- Di certo non ci esce dalle dita!
100 MARTINA
- Perché l’aria è qua e… noi la spingiamo…
[Ed ecco che i bambini
ci arrivano da soli.]
102 VIRGINIA
- è impossibile che esce dalla
mano.
104 GIULIA
- è come se noi prendiamo la
sabbia e facciamo così [fa il gesto di buttarla in alto] la sabbia vola.
Noi prendiamo l’aria e l’aria vola.
105 ALESSANDRO
- Anche quando si corre la spingiamo.
106 VALENTINA
- Ma al Polo Nord, di solito fa freddo al Polo Nord: il vento può essere anche
caldo?
107 ILARIA
- Per me sì.
108 MARTINA
- Ma non mai caldo come qua. Caldo ma non tanto, cioè, per gli eschimesi, per
loro magari è caldo, ma per noi no.
[Il discorso sulla
soggettività della percezione della temperatura può aprire una ricerca sulla
temperatura come grandezza
(misurabile).]